Annuncio in aula:
24/11/2009
Approvato in data:
24/11/2009
Testo:
RISOLUZIONE
L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Appreso
dell'arresto per reati di opinione al loro arrivo all'aeroporto di
Casablanca il 9 ottobre compiuto dalla forze di sicurezza del Regno
del Marocco
di Ali Salem Tamek, vicepresidente del Collettivo dei Difensori
Saharawi dei Diritti Umani (CODESA), membro dell'Associazione
marocchina dei Diritti Umani, sezione di Assa, e membro registrato con
Frontline in Irlanda; Brahim Dahane, Presidente dell'Associazione
Saharawi per le Vittime di Gravi Violazioni dei Diritti Umani commesse
dallo Stato Marocchino (ASVDH); Ahmad Anasiri, Segretario generale del
Comitato Saharawi per la Difesa dei Diritti Umani di Smara/Sahara
Occidentale e Presidente dell'Associazione marocchina dei Diritti
Umani, sezione di Smara; Dagja Lachgar, membro dell'Ufficio esecutivo
dell'Associazione Saharawi per le Vittime di Gravi Violazioni dei
Diritti Umani commesse dallo Stato Marocchino (ASVDH); Yahdih
Ettarrouzi, membro dell'Associazione marocchina dei Diritti Umani,
sezione di Laayoune; Saleh Lebayhi, Presidente del Forum per la difesa
dei bambini saharawi, membro del CODESA e dell'AMDH, sezione di
Laayoune; Rachid Sghayar, membro del Comitato d'azione contro la
Tortura di Dajla, Sahara Occidentale.
Appreso inoltre che
Aminatou Haidar il 14 novembre è stata espulsa dalla sua terra
dalle autorità di polizia del Regno del Marocco di El Aiun che le hanno
ritirato il passaporto e l'hanno costretta a salire su un aereo diretto
a Lanzarote nelle Canarie perché si è rifiutata di scrivere sulla carta
di ingresso Sahara Marocchino invece di Sahara Occidentale ;
a Lanzarote Aminatou ha iniziato subito lo sciopero della fame per
protestare contro l'espulsione e riaffermare il suo diritto di tornare
nel suo Paese e alla sua famiglia, dopo che la Spagna, che l'ha
accettata senza passaporto, si rifiuta di farla partire nuovamente per
El Aiun, nel Sahara Occidentale.
Evidenziando che
Ali Salem Tamek e Aminatou Haidar sono stati ospiti della nostra
Regione nell'ambito del processo per l'attuazione delle Risoluzioni
dell'ONU per l'autodeterminazione del popolo Saharawi, per il rispetto
dei diritti umani nel Sahara Occidentale e per la pace nel
mediterraneo;
Brahim Dahane ha accolto i tre Consiglieri regionali che nel novembre
del 2008 si sono recati nella città di Laayoune, nel Sahara
Occidentale, dove hanno potuto verificare la stretta sorveglianza
poliziesca a cui sono stati sottoposti e percepire la violenza che
veniva esercitata verso i loro ospiti, violenza che si è concretizzata
contro alcune delle persone che li hanno incontrati appena loro hanno
lasciato i territori;
le persone arrestate sono personalità Saharawi che vivono nel Sahara
Occidentale e che assieme ad altri cittadini Saharawi manifestano
pacificamente per il rispetto delle risoluzioni dell'ONU e dei diritti
umani nei territori contesi subendo quotidianamente intimidazioni,
arresti e violenze, anche su donne e ragazzi, per il semplice fatto di
non rinunciare a manifestare le proprie opinioni nel rispetto del
diritto internazionale.
Richiamate le Risoluzioni approvate all'unanimità
il 23 novembre 2006 e il 12 novembre 2008
in cui la Regione Emilia-Romagna rinnova il proprio impegno ad
operare per
la piena applicazione delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza
dell'ONU, l'autodeterminazione dei popoli e il rispetto del diritto
internazionale;
il sostegno ai rifugiati Saharawi nei campi profughi in Algeria;
favorire il processo di pace anche tramite un'iniziativa delle Regioni
dell'Europa, anche per consolidare l'amicizia con il popolo del Marocco
e con il popolo Saharawi, e tra loro;
il rispetto dei diritti umani nei territori del Sahara Occidentale
occupati dal Regno del Marocco oggi sotto la tutela dell'ONU in attesa
dello svolgimento del referendum deciso dal Consiglio di Sicurezza,
salvo altro accordo raggiunto tra le parti in conflitto sotto la
supervisione dell'ONU.
Richiamata la drammaticità della situazione
il Segretario Generale dell'ONU nella sua relazione del 16 ottobre 2006
ha ripreso la denuncia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per
il rispetto dei diritti umani in cui si evidenziava la violazione dei
diritti umani da parte delle forze di sicurezza del Regno del Marocco;
denuncia che ha trovato eco nella Risoluzione del Consiglio di
Sicurezza del 31 ottobre con la denuncia di atti di violenza contro le
donne saharawi;
l'Alto Commissario dell'Unhcr, Antonio Guterres, a settembre del 2009
si è recato a Tindouf e ha potuto constatare la drammaticità'' della
situazione in cui vivono i rifugiati saharawi.
Richiede al Regno del Marocco
di rendere note la sorte e lo stato di salute dei cittadini Saharawi,
attivisti dei Diritti Umani, arrestati venerdì scorso all'aeroporto
Mohamed V di Casablanca; di garantire l'immediato intervento degli
avvocati difensori e di permettere il controllo internazionale sul loro
stato di salute; oltre a garantire il diritto di esprimere le proprie
opinioni e quindi la loro rapida liberazione nel rispetto del diritto
internazionale;
di garantire il diritto ad Aminatuo Haidar a ritornare nella sua terra
e presso la sua famiglia nel rispetto dei diritti umani.
Invita il Governo Italiano
a intervenire presso i rappresentanti del Regno del Marocco in Italia
per chiedere la liberazione degli arrestati, la garanzia della loro
integrità personale e il rispetto del diritto internazionale;
ad operare in sede Europea per il sostegno al diritto
all'autodeterminazione del popolo Saharawi e perché il regno del
Marocco assicuri il rispetto dei diritti umani nei territori contesi
nel Sahara Occidentale;
di sollecitare la comunità internazionale affinché venga inviata una
commissione dell'ONU per monitorare le violazioni dei diritti umani nei
territori del Sahara Occidentale.
Impegna la Giunta
a intervenire in ogni modo, nel rispetto delle prerogative
istituzionali, verso il Regno del Marocco per la liberazione degli
arrestati e per il rispetto dei diritti umani nei territori contesi del
Sahara Occidentale ancora sotto il controllo dell'ONU;
a evidenziare in modo netto che la Regione Emilia-Romagna non può
accettare che le reiterate azioni di violazione dei diritti umani
contro chi sostiene le risoluzioni dell'ONU senza trarre le doverose
conclusioni in merito ai rapporti esistenti.
Impegna inoltre la Giunta
a continuare l'impegno della Regione Emilia-Romagna per la pace e la
solidarietà tra i popoli nel Sahara Occidentale e nell'area del
Mediterraneo;
a continuare nell'impegno per aiuti e azioni di solidarietà nei
confronti dei profughi saharawi che vivono negli accampamenti nel
deserto dell'Algeria da oltre trent'anni;
a operare in sede Europea per svolgere iniziative di concerto con altre
regioni europee per il rispetto delle Risoluzioni dell'ONU;
per lo svolgimento del Referendum se non vi sarà una soluzione
condivisa del conflitto; per il rispetto del diritto
all'autodeterminazione del popolo Saharawi.
Invita la Presidenza dell'Assemblea legislativa
a operare per favorire la conoscenza di quanto accade nei territori
contesi, anche contattando avvocati difensori e altre persone informate
dei fatti in merito alla tutela dei diritti umani nel Sahara
Occidentale;
a prendere contatto con il Consolato del Regno del Marocco per
consegnare la risoluzione e per conoscere le sue considerazioni più
generali in merito ai fatti citati e allo svolgimento delle trattative
in corso tra le parti per dare attuazione alle Risoluzioni dell'ONU.
Approvata all'unanimità nella seduta antimeridiana del 24 novembre 2009